Simposio di Riga: la relazione di Justyna Niewiadomska

THE 25TH SYMPOSIUM OF THE INTERNATIONAL COLOUR VISION SOCIETY (IN ALTRE PAROLE, COSA DICE IL MONDO DEL COLORE)

di Justyna Niewiadomska-Kaplar

Tra il 5 e il 9 luglio 2019 a Riga, la capitale della Latvia ha avuto luogo il venticinquesimo Simposio dell’Associazione Internazionale della Visione del Colore (The 25th Symposium of the International Colour Vision Society).

Nei moderni e quasi futuristici ambienti dell’Università di Riga, l’ente che ha ospitato e organizzato il simposio, sono stati affrontati i seguenti argomenti:

– centrale elaborazione del colore,

– meccanismi retinici di elaborazione del colore,

– aspetto del colore,

– test della visione dei colori,

– melanopsina e visione del colore,

– colore nella pittura,

– luminanza e colore,

– daltonismo,

– valutazione della visione dei colori,

– proprietà dell’illuminazione e dei materiali,

– cognizione del colore.

Per informarsi sui singoli interventi si può consultare il libro degli abstract sul sito del simposio (www.icvs2019.lu.lv).

A Riga si sono incontrati gli studiosi provenienti da 4 continenti: Europa, America, Asia e Australia, permettendo uno scambio globale di idee e di conoscenze sulla visione del colore.

Le tematiche direttamente inerenti alle problematiche della deficienza della visione del colore sono state affrontate nel simposio quasi in toto usando gli approcci teorici tradizionali, ma i responsabili del programma scientifico, accettando l’intervento della sottoscritta, hanno deciso di dare voce anche ad un approccio completamete nuovo.

Per questo mi permetto a redigere per gli amici dell’Associazione Italiana Come vedono i daltonici una brevissima e semplificata nota, che descrive le basi con cui sono state affrontate al simposio le problematiche della visione del colore, quelle basi che determinano la possibilità di comprendere e quindi risolvere i deficit della visione dei colori.

1. L’approccio dei fisici.

Lo spettro della luce bianca è composto da una innumerevole quantità di onde monocromatiche; l’uomo vede singole onde riflesse, ciascuna corrispondente ad un specifico colore.

Onda riflessa ciano – la superficie percepita come ciano.

2. L’approccio degli studiosi di fisiologia della visione del colore.

Lo spettro della luce bianca è composto da tre bande luminose: rossa, verde e blu (RGB); noi vediamo bande cromatiche complementari alle onde assorbite. La sensazione cromatica si forma per sintesi additiva.

Onde riflesse blu e verde – la superficie percepita come ciano per sintesi additiva.

3. L’approccio dell’autrice di questo articolo.

Lo spettro della luce bianca è composto da aggregazioni di 4 onde monocromatiche(*): magenta UV 384 nm, ciano 432 nm, giallo 576 nm e magenta IR 768 nm, raggruppate in 3 onde dicromatiche eterogenee: blu, verde, rosso. L’occhio percepisce le componenti monocromatiche di queste tre onde dicromatiche. La luce composta da 3 onde monocromatiche eterogenee (magenta, ciano e giallo) forma per sintesi additiva la sensazione del bianco e quindi schiarisce il colore prevalente.

Onde riflesse blu (ciano + magenta UV) e verde (ciano + giallo) – la superficie percepita come ciano monocromatico desaturato di bianco.

Quindi le radiazioni: blu, vede e rossa non sarebbero bande luminose ma onde composte da elementi primari che vengono percepiti dall’occhio e sintetizzati dal cervello in sensazioni cromatiche in base alle loro proporzioni.

Altre informazioni

Al simposio era presente anche il rappresentante dell’En-Croma, l’azienda che produce gli occhiali per i daltonici in base ad approcci tradizionali (primo e secondo approccio decritto sopra).

Credo che l’opinione degli amici daltonici sull’efficacia di questi occhiali possa essere il migliore giudizio indiretto sulle premesse scientifiche che stanno alla base della produzione di questi occhiali.

*Le misure delle onde monocromatiche: infrarossa 864 nm, magenta IR 768 nm, giallo 576 nm, ciano 432 nm, magenta UV 384 nm e dell’onda monocromatica ultravioletta 288 nm sono state ottenute nella ricerca “Fluttuazione della velocità del moto ondulatorio, Aracne, Roma 2018, primo volume della collana Codici Percettivi”.

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