Società: il bambino daltonico “va male” a scuola.

Speravamo che non succedesse più. Invece il daltonismo, non riconosciuto semplicemente perché non cercato nelle visite scolatiche, è ancora un argomento sconosciuto agli insegnanti, al punto che una maschera colorata “male”, ossia non secondo le istruzioni e le aspettative, diventa un brutto voto: solo che il bambino è daltonico e non capisce.
In questa bella lettera di Samantha di Roma, la storia di ordinaria follia in una classe elementare italiana. Finita bene grazie all’attenzione della mamma, non certo del corpo docente.
Come si evince dalla lettera, anche in ambito medico non esiste una risposta sociale al daltonismo. La diagnosi si ferma al fatto, non esiste un opuscolo che possa spiegare ai genitori che è una cosa normalissima, che accade al 10% dei maschi e all’1% delle femmine, che è un mondo colorato godibilissimo, che può diventare un gioco confrontarsi ridendone sopra, che non si è malati.

Il 2012 sarà per “Come vedono i daltonici” un anno importante, con progetti di collaborazioni in ogni ambito, scientifico e sociale, e con la bella notizia di un progetto di legge depositato in Senato che dovrebbe risolvere alcuni punti iniziali dell’essere daltonico in un mondo di tricromatici.


Buongiorno,
dopo il prezioso colloquio avuto ieri La ragguaglio sul risultato delle mie ricerche di un ‘centro d’eccellenza’ per eseguire test più approfonditi e sofisticati per determinare la forma di daltonismo scoperta nel mio bimbo.
Tommaso, mio figlio, uno splendido bambino di otto anni, allegro, solare mi è tornato un giorno a casa e sorridendo, come è sua buona abitudine, mi ha raccontato di aver colorato un prato nel suo disegno arancione anziché verde….questo ciò che gli era stato riferito dalla maestra e dai compagni perché per lui quell’erba era assolutamente del ‘colore giusto’. Non se ne è fatto un cruccio, ci ha scherzato su con i suoi amichetti e per noi il suo disegno era bellissimo così perché era il SUO, a prescindere dai colori che aveva utilizzato. A me la cosa ha lasciato un po’ perplessa ma non le ho dato peso. Pochi giorni fa è tornato a casa un po’ triste e quando gliene ho domandato il motivo mi ha spiegato che nel rappresentare una maschera di carnevale non ha raggiunto il voto sperato perché il volto del suo personaggio, a detta della maestra, era di un colore sbagliato….verde acqua anziché rosa carne….
Il suo disagio, il dispiacere ed il protrarsi di questa ‘confusione’ nei colori mi hanno spinto a richiedere una visita oculistica nel corso della quale ho esposto subito i miei dubbi.
E’ stato sufficiente un semplice banale test per svelare l’arcano….davanti a dei cerchi puntinati all’interno dei quali IO scorgevo numeri e/o figure Tommy non vedeva assolutamente nulla….la sensazione che ho provato nel guardare quegli occhietti scrutare con attenzione e passare oltre è indescrivibile. Avrei voluto dargli i miei occhi, avrei voluto dirgli “Amore ma non vedi? Il numero è proprio lì guarda bene” ed invece sono rimasta immobile concentrata su mio figlio e sul mio stomaco che nel frattempo non smetteva di contorcersi…..cosa stava accadendo e perché?
Quando la dottoressa ha alzato lo sguardo e mi ha detto “Signora, è chiaro, suo figlio è daltonico” la prima cosa che mi è venuta in mente è che di chiaro non c’era proprio nulla perché io del daltonismo avevo sentito parlare solo molto vagamente e nel concreto non sapevo cosa questo significasse o comportasse per la vita futura del mio bambino.
Ho iniziato, appena a casa, una ricerca sul web ed ho capito molto più e meglio cosa questo significhi. Ho provato dapprima un nodo alla gola e poi, o forse contemporaneamente non saprei, un pugno alla bocca dello stomaco. Mio figlio, il mio meraviglioso bambino, è cieco ad alcuni colori…non può godere della brillantezza dei prati, vede paesaggi quasi autunnali in ogni stagione….
E’ strano da pensare…però passato un primo momento di sconcerto ho iniziato a riflettere sul fatto che non avendo lui mai visto ‘questi colori’ non sa cosa perde, non avverte disagio. Già prima per lui acquistavo dei pastelli con l’indicazione della nuance, lo facevo semplicemente per comodità ora lo faccio per necessità…ma il colore più bello rimane quello della luce che emana il sorriso del mio bambino.
Grazie del supporto e delle informazioni.
Samantha Locatelli – Roma
p.s.: Tommaso farà nuovi test presso il Policlinico di Tor Vergata ambulatorio oculistico al quale sono arrivata attraverso il sito del polo universitario che è davvero ben strutturato. Personale getilissimo mi ha risposto, rassicurato e dato con enorme rapidità un appuntamento per una visita. Lo consiglio vivamente.

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