Stampa: “Superabile Inail” parla del daltonismo

PATENTE DI GUIDA E LAVORO ANCHE PER I DALTONICI: “DIRITTI SPETTANO ANCHE A NOI”

“Come vedono i daltonici?”. E’ l’iniziativa per sottolineare i più diffusi luoghi comuni e le disparità subite: la patente non è vietata, ma per prenderla oggi si è in balia delle decisioni dei medici. Ipotesi categoria protetta sul lavoro

ROMA – Legati alla bontà altrui, nonostante la normativa europea abbia escluso categoricamente il daltonismo come causa di inabilità alla guida di un qualsiasi mezzo: in Italia, infatti, “un daltonico può vedersi ritirare la patente a Bari oppure vedersela regolarmente rinnovata a Venezia”. Su questo punto il Codice della strada italiano non è ancora stato cambiato, e nella prassi quotidiana molto spesso è questione di fortuna: se ti va bene, puoi continuare a guidare; se non va bene, l’unica strada è quella di un lungo e tortuoso ricorso al ministero. Questo spaccato della vita delle persone daltoniche è raccontato da  “Come vedono i daltonici”, un’iniziativa di sensibilizzazione, promossa e organizzata da Stefano De Pietro, che si snoda attraverso una campagna di informazione, una mostra e una conferenza-dibattito. Il tutto per “abbattere una sorta di ‘arroganza tricromatica’ che ha governato le cose fino ad oggi”, dando finalmente voce ai daltonici per “un mondo che sia fruibile per tutti”.

La situazione dei daltonici, al di là dei problemi strettamente sanitari, ha una ricaduta sociale rilevante: con una percentuale di una persona su dieci (10%) infatti, questa patologia colpisce più gli uomini che le donne e ha pesanti ricadute nella vita professionale e sociale delle persone che la vivono. Decenni di informazione sbagliata o parziale hanno reso difficile anche per i daltonici la presa di coscienza della propria condizione di svantaggio, che stenta a manifestarsi di fronte a regole pensate per un mondo differente dal proprio. E anche se il daltonismo “non si risolve con una legge ma creando interesse e dando un significato umano all’argomento”, anche gli aspetti legislativi, come specchio di quelli sociali, meritano attenzione.

Primo esempio, quello della patente di guida. Revisionare la documentazione scientifica necessaria al conseguimento della patente ed eliminare dal Codice della strada il riferimento al colore come elemento fondamentale per la guida sicura sono elementi che concorrerebbero al miglioramento della qualità della vita delle persona daltoniche e al loro pieno inserimento sociale e lavorativo nella società. Si ravvisa l’esigenza di analizzare tutte le normative e le norme tecniche dove si faccia riferimento al colore e al daltonismo, adattandole e rendendole compatibili con la visione daltonica. Il daltonico infatti non ha problemi nell’individuare il messaggio che si nasconde dietro un colore (il rosso del semaforo, ad esempio), ma questo a patto che tali situazioni (le segnalazioni, le vie di fuga, ecc.) siano normate con precisione per evitare che la libertà di interpretazione possa causare problemi ai daltonici. In sostanza, di tratta di valutare l’opportunità di legiferare sull’uso dei colori, quando questi possano creare momenti di confusione per i daltonici, ad esempio di fronte ad un quadro sinottico colorato. E poi c’è l’ipotesi di creare delle categorie protette per i daltonici, che sul lavoro hanno difficoltà per antiche consuetudini sulle loro presunte incapacità, o in alternativa ad un indennizzo per compensare la maggior difficoltà a trovare un lavoro. E ancora, l’opportunità di una vera e propria campagna di sensibilizzazione nelle scuole, l’accesso ai concorsi in campo statale che tenga conto dei colori usati nell’application form o nei test, lo sviluppo della leggibilità dei siti web, secondo la norma della Legge Stanca, sviluppata in modo più consono ad una vita senza colori.

In tutto questo, resta centrale il tema della non discriminazione e della corretta informazione sul daltonismo. La mostra che accompagna l’iniziativa, realizzata attraverso dieci pannelli tematici (di dimensione, 70 per 100 centimetri) rende evidente a tutti come vedono le persone colpite da questa patologia: dall’arte al semaforo, dalla natura ai cibi, dagli oggetti del quotidiano alla moda, non si tratta di un altro mondo, ma semplicemente di un mondo che appare con sfumature cromatiche differenti. Per maggiori informazioni e per vedere “come vedono i daltonici”, visitare il sito web http://www.comevedonoidaltonici.com (eb/ska)
(16 novembre 2010)

Fonte: http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Associazioni/Inchieste/info987058697.html

Share