Venerdi 13 agosto 2010, il quotidiano Avvenire pubblica un articolo su “Come vedono i daltonici” in calce alla pagina dedicata alla dislessia. Complimenti alla giornalista per aver colto perfettamente lo scopo della campagna e l’animo costruttivo della “protesta” dei daltonici.
LA DENUNCIA
I daltonici protestano: troppi lavori interdetti a chi non vede i colori
Alla vigilia dei Mondiali sudafricani, speravano di poter sventolare ancora per la finale – come successe quattro anni fa, in Germania – il tricolore italiano, di festeggiare in piazza in un tripudio di bandiere bianche, beige e marroncine. I daltonici, l’italico vessillo lo vedono così: niente verde, niente rosso. Il daltonismo è considerato un disturbo invalidante: chi ne soffre – il dieci per cento della popolazione maschile italiana, l’uno per cento di quella femminile – spesso si vede negare i requisiti di idoneità per ottenere la patente ma anche l’abilitazione professionale per esercitare l’attività di elettricista. Di diventare macch inista ferroviario non se ne parla, tanto meno pilota di aeromobili, neppure intraprendere molte carriere in ambito sanitario è pensabile per chi non distingue il rosso e il verde.
«Tante professioni ci sono interdette – spiega Stefano De Pietro, ideatore della campagna di divulgazione e sensibilizzazione “Come vedono i daltonici” – senza che la legge preveda un’adeguata compensazione come, per esempio, l’inserimento dei daltonici tra le categorie protette dei lavoratori». Molti limiti imposti a chi soffre di questo disturbo sono frutto di una scarsa – o inesistente – conoscenza del problema: «Secondo la consuetudine consolidata nella mente delle persone e dei medici, i daltonici potrebbero avere difficoltà a decifrare la segnaletica stradale, soprattutto i semafori – spiega De Pietro – soltanto perché non sono in grado di dare il nome giusto ad un colore, verde o rosso che sia. Una convinzione del tutto priva di fondamento».
È dal 1991 che l’Unione Europea non considera più il daltonismo tra i disturbi che limitano la guida «ma l’Italia continua a perseverare. Di fatto– spiega De Pietro – negare la patente ai daltonici è illegale».
(ci scusiamo, nel frattempo il sito di Avvenire è diventato con accesso registrato)